Overbooking, cosa succede e cosa fare. Dritte e consigli


Ebbene si, ho provato anch’io un overbooking aereo, a dire il vero, inizialmente esperienza terrificante, ma con il passare del tempo, si è rilevata sensazionale.
Vi racconterò alcune dritte sul come affrontare, cosa è previsto che le compagnie garantiscano, e come districarsi, e gli aspetti economici.

Compagnia AEREA, turkish airlines
Tratta Istanbul – Dehli

Biglietti comprati circa 3 mesi prima della partenza, si trattava di un itinerario e quindi una serie di voli presi con la stessa compagnia aerea, che ci portava dall’Italia all’india, con sosta ad Istanbul.
Ci presentiamo nei tempi previsti al deck per consegnare le valige e ritirare i biglietti. Forse unica pecca è che la ns agenzia non ha fatto il check-in online.
Al solito nostro, chiediamo che i posti a sedere siano vicini, il turco ci risponde dicendoci di non preoccuparci e ci imbarca le valigie.
 Ma subito ci accorgiamo sui biglietti che i posti assegnati non sono quelli tradizionali ma hanno un codice “VRB”, chiediamo subito lumi, ma l’operatore ci riferisce di presentarci al gate e che solamente in quel momento ci  saranno assegnati  i posti.
In verità ci è subito sembrato strano, ma visto che avevano prelevato le nostre valigie, decidiamo di fare la regolare proceduta e di avviarci ai controlli e recarci al gate per chiedere informazioni.
L’aeroporto di Istanbul è veramente mastodontico, uno dei più grandi di Europa e con un notevole flusso di passeggeri.
Arriviamo al gate, c’è da aspettare, eravamo ancora in anticipo.
Non appena si presentano gli Steward iniziamo a chiedere lumi sul da farsi, ma anche in questo caso le spiegazioni sono generiche e confuse.
E’ in questo momento che  iniziamo a preoccuparci, in quanto ci rispondono di aspettare e che solo alla fine dell’imbarco ci avrebbero assegnato il posto.
Nel frattempo le procedure di imbarco proseguivano, veniva stampato l’elenco dei passeggeri e  noi li ad aspettare. A noi due si aggiungono 2 indiani anche loro con un biglietto in mano, ma alla ricerca di un posto da assegnare.
Terminato l’imbarco di tutti i passeggeri, ormai eravamo rimasti gli unici a non salire ed ecco che si avvicina uno steward che ci comunica che i posti sull’aereo erano terminati  e che si trattava di overbooking. Subito dietro  sul retro del biglietto ci indicano il nome dell’ufficio dove recarsi per avere assistenza, e senza aggiungere altre spiegazioni , come nelle bische clandestine, fuggono via tutti, per sfuggire alle nostre insistenti domande e alla nostra rabbia per il mancato imbarco.
immediatamente la rabbia sale e come prima azione chiamiamo il numero di emergenza del tour operator per avvisarli di ciò che era accaduto e su come muoversi per non perdere nulla del viaggio e che l’indomani non ci saremmo presentati a Dehli.
E’ in questo preciso momento ho capito come sia importante avere alle spalle un tour operator, perché diventa sua incombenza riprogrammare  le tappe del tour e soprattutto ti da le indicazioni giuste per la riprogrammazione del volo. Senza un tour operator un viaggio con tanti spostamenti serrati come nei nostri viaggi, alcune mete potrebbero essere a rischio.
A proposito , i due Indiani si sono subito appiccicati a noi, nel tentativo di avere la massima assistenza o forse per problemi di lingua, e come delle cozze ci hanno seguito e non ci hanno più mollato nelle successive 24 ore.
La parte più difficile è stato trovare l’ufficio competente, non per nostra incapacità, ma per i continui depistaggi della compagnia aerea, in quanto continuavano a farci girare nel mastodontico aeroporto, senza mai indicarci l’ufficio preposto.
Solamente dopo avere minacciato l’ennesimo addetto al banco informazioni, veniamo accompagnati nell’ufficio competente.
Primo nostro obbiettivo era essere riprogrammati il giorno successivo per raggiungere l’india, e quindi continuare il ns viaggio verso la meta tanto desiderata. Così era per i nostri indiani cozze.
Al verificarsi di un overbooking ti danno subito delle scelte: essere riprogrammati o il rimborso del biglietto aereo.
Noi naturalmente chiediamo  di essere riprogrammati al giorno successivo e con i biglietti in mano e i posti vicini, ci tranquillizziamo e iniziamo a capire come questa esperienza anche se di primo impatto, negativa, si tramuta in una redditizia esperienza.
Naturalmente gli indiani cozze hanno continuato a stare dietro di noi e come noi hanno scelto di essere riprogrammati.
Oltre alla stampa dei nuovi biglietti ci indicano altri uffici, dove ritirare le valigie e dove prelevare il compenso economico e dove invece avere le accomodation necessarie fino al giorno successivo.
E’ in questo preciso momento che si apre il paradiso dell’overbooking, ora che ho in mano i biglietti, tutto comincia a scorrere in discesa.
Prima cosa, avvisiamo il tour operator della riprogrammazione e loro si fanno in 4 per garantirci tutte le tappe in un giorno in meno, non deludendoci in nessuna maniera.
Un’altra cosa, è importante avere un telefono che ti permetta di chiamare senza troppo spendere quando sei all’estero, non si sa mai, io, per ogni evenienza ho uno aziendale con tariffe bassissime per l’estero.
Un altro gradino verso la felicità ci viene dato dal tour operator che in quattro e quattrotto ci riprogramma. Il viaggio è salvo.
Ed ora arriva il bello!!
Tramite la cartina e l’indicazione degli uffici preposti, iniziamo nuovamente il percorso che ci porterà nella stanza d’albergo e al meritato riposo.
Prima tappa, il recupero delle valigie, attesa di circa 1 ora e finalmente torniamo in possesso delle ns valigie (c’era il rischio di recuperarle l’indomani mattina). Una valigia risultava danneggiata, ma desisto nel fare la denuncia, e decido di farla non appena rientro in Italia, anche perché una volta imbarcata la valigia, chi dice che è stata rotta a Istanbul o a Dehli o altra meta??
Successivamente tappa all’ufficio rimborsi, che nella mappa, non era indicato, ma nella informativa  sui diritti del passeggiero era invece indicato.
Ed ecco la lieta sorpresa, il riconoscimento economico del danno per overbooking, oltre che alla stanza dell’Hotel e tutti i pranzi e servizi collegati, compresi gli spostamenti fino al nuovo imbarco.
L’importo corrisposto dipende dalle miglia da percorrere. Noi naturalmente ci troviamo nella fascia più alta, e quindi riscuotiamo a persona 600€. Ma non pagano cash, pagano solo se hai una carta di credito. Naturalmente noi eravamo provvisti e non abbiamo avuto nessun problema.
Gli indiani erano ancora a cozza dietro di noi, e cercavamo di spiegare cosa gli era dovuto. Per loro quella somma equivaleva ad almeno 2 stipendi e stentavano a crederci a quanto gli stavamo riferendo.
Purtroppo erano sprovvisti da carta di credito, e gli addetti della Turkish cercarono subito di approfittarne, invitandoli a recuperare la somma dovuta in India. Premetto che non erano neanche possessori di un conto corrente.
Loro non erano assolutamente d’accordo su questa prospettiva e avevano il timore che una volta in india non avrebbero recuperato nulla.
Addirittura arrivarono a chiederci di metterci a disposizione la ns carta di credito, ma questa operazione diventava molto complicata, sia per come restituire la somma che per possibilità di prelievo estero.
Gli operatori della Turkish facevano ostruzionismo e gentilmente rifiutavano spiegazioni. A questo punto siamo intervenuti noi, presi  dalla compassione e anche per andare contro la compagnia aerea, come dei tutori agli sportelli ci andiamo noi.
Siamo riusciti a capire che Il problema secondo gli operatori della compagnia aerea era dovuto dalla disponibilità di soldi liquidi e che essendo notte, erano del tutto sprovvisti di contante, e che se avessimo provato l’indomani mattina era più probabile la disponibilità di contante.
Intanto tranquillizzati gli indiani sulla possibilità di recuperare le somme l’indomani, continuamo il ns pellegrinaggio nei vari uffici e ci dirigiamo verso l’ufficio competente per l’assegnazione dell’albergo.
Naturalmente ci assegnano un hotel a 5 stelle con incluso colazione, pranzo e trasporti per aeroporto.
Finalmente stremati ci dirigiamo in hotel. Scopriamo che non siamo gli unici ad aver avuto questo genere di disservizio e stanchi ma fiduciosi per il giorno successivo ci dirigiamo verso il meritato riposo.
L’indomani mattina subito dopo colazione gli indiani ripartono per l’aeroporto, dopo averli aiutati a trovare la stazione metro più vicina e a comprare i biglietti per la metro.
Gli abbiamo attesi per pranzo e purtroppo anche in questa volta, il loro viaggio per l’aeroporto non ha avuto esito positivo.
Subito dopo pranzo era a disposizione il trasfer per l’aeroporto per riprendere l’aereo per Dehli.
Ma c’era ancora una missione da compiere. Recuperare il credito agli indiani.
Questa volta ci muoviamo insieme, anche perché avevamo capito che con noi presenti, gli addetti ai vari uffici,  si comportano diversamente. E’ così è stato. Vediamo al banco dei biglietti che qualcuno paga cash e subito facciamo presentare gli indiani al bancone. Risultato: finalmente riscuotono il dovuto. Il nostro premio: vedere la loro faccia felice, sorridente. Non hanno smesso un attimo di ringraziarci per il nostro aiuto, ma a noi è bastato vedere il loro volto…
Ma torniamo al volo, finalmente le operazioni di imbarco si svolgono regolarmente e riusciamo a salire sul volo che ci porterà alla scoperta dell’India e del suo popolo.
Alla fine dei conti questo overbooking non è stato negativo, oltre all’indennizzo economico niente male, il viaggio non è stato intaccato minimamente, ed ho avuto il piacere di fare nuove conoscenze.



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